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Serramenti e isolamento: vetri selettivi o vetri basso emissivi?

Serramenti e isolamento: vetri selettivi o vetri basso emissivi?

Differenze, funzionamento e consigli per la scelta

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Terza parte della breve guida alla scelta dei vetri per i serramenti: dopo aver passato in rassegna i vetri trasparenti e extrachiari e le differenze tra doppi e tripli vetri, vediamo in questo articolo un’ulteriore distinzione che pone su due diversi piani i vetri selettivi e i vetri basso emissivi. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

 

I vetri selettivi: cosa sono e quando convengono

I vetri selettivi sono vetri rivestiti in superficie con particolari metalli nobili che riescono a filtrare l’energia solare lasciando passare la luce visibile ma arginando il calore che entra all’interno degli ambienti, effettuando una sorta di selezione dei raggi solari che li attraversano. In termini tecnici, un vetrocamera selettivo mantiene sostanzialmente gli stessi valori di Trasmittanza luminosa (TL), cioè la luce che lascia passare, di un vetrocamera non selettivo standard (circa il 75% della luce visibile), mentre il Fattore solare (G), cioè il calore del sole che entra attraverso i vetri, si abbassa dal 53% al 40%.

L’utilizzo di questa tecnologia sui vetri è consigliato solo sugli infissi esposti a Sud, passando per l’Est e l’Ovest. Non ha logica montare vetri selettivi su serramenti esposti a Nord, dove c’è maggiore esigenza di portare luminosità agli ambienti e non è necessario proteggerli dall’irraggiamento solare. Bisogna inoltre considerare che in assenza di schermature solari esterne per gli infissi esposti a Sud, Ovest, Est (quali tapparelle, frangisole, persiane), l’utilizzo di vetri selettivi è previsto dalla legge per un perfetto risparmio energetico.

Per ottenere un potere selettivo molto elevato dai vetri, si dovrà considerare una perdita di luce naturale. In un’architettura priva di schermature solari, l’ottimale è un vetro selettivo con un valore Gtot di almeno 35%. Si consiglia invece una selettività Gtot di almeno 40/45% per tutti gli infissi esposti a Sud-Est-Ovest in abbinamento a schermature solari, compromesso ideale tra irraggiamento e luminosità.

Per quanto riguarda infine l’aspetto economico, i costi dei vetri selettivi sono mediamente più alti del 10-15% rispetto a quelli dei vetri basso emissivi.

 

I vetri basso emissivi: come funzionano e perché sceglierli

 

Il vetro basso emissivo è un vetro float (galleggiante), o vetro singolo, con applicazione di uno strato di metallo nobile (per esempio argento) sulla superficie che ha il compito di mantenere all’interno dell’ambiente il calore presente: il particolare trattamento cui è sottoposto questo vetro gli permette di riflettere internamente il calore anziché lasciarsi attraversare da esso; allo stesso modo, in estate il vetro basso emissivo esercita il proprio potere isolante evitando la dispersione dell’aria fresca ottenuta con il condizionatore.

I vetri basso emissivi sono solitamente utilizzati nei vetri doppi nella faccia 3, considerando la faccia 1 quella rivolta verso l’esterno e la faccia 4 quella che dà verso l’interno. Si stima che i vetri camera doppi o tripli senza trattamento basso emissivo perderebbero quasi completamente la loro capacità di isolamento: un vetro doppio semplice rispetto a un vetro doppio basso emissivo con gas argon è in grado di isolare 3 volte meno.

L’utilizzo di vetri basso emissivi pertanto è sempre consigliato ai fini dell’isolamento energetico garantito dal serramento: l’unica eccezione è rappresentata dagli infissi con vetri selettivi, che come detto si rendono necessari in particolari contesti e situazioni.

Differenze tra vetri selettivi e vetri basso emissivi
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